Circa un miliardo di euro tra investimenti pubblici e privati per la fibra veloce in Puglia e Basilicata. I lavori per la con- nessione digitale di tutti i comuni italiani, vede i colossi alle prese con lavori e bandi per la copertura anche di quei territori ritenuti poco convenienti, le cosiddette aree bianche (una delle 3 tipologie esistenti) in cui serve l’intervento dello Stato attraverso il regime di concessione. Le aree bianche sono quelle poco appetibili per gli operatori e non corrispondono al territorio di un intero comune. Per intenderci, un’area bianca potrebbe es- sere una periferia di un centro all’interno del quale insistono aree nere (quelle ad ato interes- se)» e grigie (dove c’è almeno un operatore).
LE AREE «BIANCHE»
-In Puglia i lavori sulle aree bianche sono partiti meno di due anni fa: i cantieri chiusi o avviati riguardano 90 comuni su 223, anche se riguardano talune fette di ter- ritorio «residuale» come ad esempio Chieuti, nel Foggiano, dove i lavori riguardano 10 unità immobiliari Open Fiber (che di è aggiudicata il bando 3 Infratel) sta bruciando i tempi e conta di rispettare la scadenza del 2023. Ma non è un dato di gran lunga positivo rispetto ad alcune regioni del nord (ad esempio Liguria e Piemonte) dove i lavori sono iniziati due anni prima.
Più numeri da record, invece, per la Basilicata dove gli investimenti sono partiti nel 2018 e si sono conclusi quest’anno: un risultato che ha fatto tagliare alla lucania il primato nazionale della regione in cui si sono conclusi prima i lavori in 75 comuni e oltre 60mila unità immobiliari interessate raggiunte da Ftth.
BANDI DA 400 MILIONI
Da poche settimane sono scaduti invece i bandi per le aree grigie, quelle in cui c’è già una copertura a banda ultralarga (comunque superiore a 30mbit/secondo) e che rappresentano il vero zoccolo duro visto che il dato è dieci volte tanto le aree bianche: sono solitamente zone industriali, centri di medie dimensioni (tra i 7-8mila e i 40mila abitanti) dove negli anni scorsi è stata già installata la rete mista fibra-rame, contrade anche popolose di città più grandi tuttavia non in continuità urbanistica col centro. I bandi sono scaduti a fine marzo, l’assegnazione dei lotti avverrà entrro il mese di giugno. La rete rimarrà di proprietà del vincitore del bando, con finan- ziamento pubblico fino al 70%del valore dell’opera.
807MILA IMMOBILI
-Sul piatto ci sono 430 milioni di euro per Puglia e Basilicata (dei 3,5 miliardi messi a disposizione con il PNRR), destinati alla copertura di oltre 807mila unità immobiliari. Insomma, la vera sfida adesso, riguarda la rete ad altissima capacità con la realizzazione della fibra ottica (quella che tecnicamente viene definita con gli acronimi FTTH) da un minimo di 1 Gigabit/secondo che arriva direttamente a casa nostra, senza passare da una «armadio» stradale. In quest’ultimo caso, infatti, siamo in pre- senza di una rete FTTC (fiber to the cabinet) e la differenza sta nel fatto che la rete viaggia in strada su fibra ottica e arriva all’armadio stradale, da cui par- te il cavo in rame che collega l’abitazione. Proprio tale soluzione c.d. «mista» non consentirebbe una espansione superiore a 250 (max 300) megabit/secondo.
OPEN FIBER E TIM
-I principali operatori che si stanno cimentando sono Open Fiber e Tim (attraverso la società del gruppo Fibercop) che hanno pianificato investimenti per la copertura di oltre un milione e 200mila unità immobiliari. Open Fiber, però, non gestisce i clienti finali: la società si occupa infatti della infastrutture di rete su cui viaggiano i dati gestiti dai vari operatori di telecomunica- zione. Un po’ come accade per i binari e i treni: dei primi si occupa Rfi, dei treni invece Trenitalia.
Nelle cosiddette aree nere, ad esempio (quelle che costituisco- no grande interesse per gli operatori) Oper Fiber ha investito di suo oltre 220 milioni di euro tra Puglia e Basilicata garantendo rispettivamente la copertura di 600mila unità immobiliari (di cui 192mila solo a Bari) e 46mila tra Potenza e Matera. Ma le aree nere, quelle più ghiotte (in ge- nere i grandi centri), sono ormai sature.
BARI PRIMA «NERA» –
Un dato su tutti: Bari è fra le città metropolitane in Italia che ha registra la più alta copertura di infrastruttura di rete pari al 97-98% del territorio con una percentuale residuale di 2.561 civici (il 2-3% di tutti i civici cittadini) concentrati su Torre a Mare e San Giorgio che saranno coperti con il bando delle aree grigie. E nella classifica delle cit- tà metropolitane, il capoluogo pugliese svetta in cima alla classifica primeggiando persino su Roma dove la percentuale di copertura sfiora il 75%.