In Italia un immobile su due ammesso al Superbonus è un edificio unifamiliare, uno su tre è una unità funzionalmente indipendente, il 13% è un condominio. La Puglia è al settimo posto come numero di cantieri complessivamente attivati.
Ma è la regione con il più basso indice di investimenti sui condomini (7,6%) e con un costo medio per tale tipo di intervento che è il secondo più alto a livello nazionale (oltre 677mila euro): colpa delle imprese che se ne approfittano o del costo locale delle materie prime?
E’ questa la fotografia che emerge dai dati ufficiali targati Ministero transizione ecologica ed Enea, sullo stato di avanzamento dei “lavori” del Superbonus (il 110% di detrazioni fiscale) la cui scadenza è stata prorogata fino al 31 dicembre del 2022.
DA GIUGNO IL 50% DI INTERVENTI IN PIU’
Al 31 agosto il numero di interventi edilizi incentivati per l’efficientamento energetico è schizzato fino a quota 37.128 (2.372 in Puglia), a fronte dei circa 24mila di fine giugno. Insomma, un 50% in più nel giro di tre mesi, soprattutto dopo la semplificazione delle procedure di accesso alla misura stabilite dall’art. 33 del decreto legge n.77/2021.
Tale disposizione ha previsto che con la comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA) è possibile attestare gli estremi del titolo abilitativo che ha previsto la costruzione dell’immobile o del provvedimento che ne ha consentito la legittimazione (rendendo non più necessaria l’attestazione dello stato legittimo).
Guardando le tabelle di Enea si scopre che il 46,6% delle risorse (pari a 2, 65 miliardi di euro) sono state destinate al 13% della massa di edifici ammessi al beneficio, cioè i 4.844 condomini. Poco più di 1/3 degli investimenti, pari al 33% (1,87 miliardi di euro) è andato al 51,4% degli edifici unifamiliari, la restante parte (poco più del 20%, 1,16 miliardi di euro) alle unità immobiliari funzionalmente indipendenti.
A conti fatti, la media degli investimenti è stimata in poco più di 547mila euro per i condomini contro poco meno di 100mila euro per gli edifici unifamiliari e gli 87mila euro per le unità immobiliari funzionalmente indipendenti.
PUGLIA: 2.372 CANTIERI, 325 MLN DI INVESITMENTI, “SCARSI” I CONDOMINI
In tutto ciò come si colloca la Puglia? Nella nostra regione risultano asseverate complessivamente 2.372 interventi pari a circa 326 milioni di investimenti (325.973.027,88 per l’esattezza): il 66,4% dei lavori sono stati già realizzati per un totale di oltre 216 milioni di euro già ammessi a detrazione.
Spulciando nei dati si nota come nella nostra regione, a dispetto di chi parli di lavori cantierizzati a più non posso, sembra andare a rilento la misura per i condomini che rappresentano appena il 7,6% degli immobili interessati dal Superbonus, con un controvalore di investimenti quantificato in 120 milioni di euro, per metà ammessi a detrazione.
La percentuale bassa dei condomini sembra un caso piuttosto generalizzato anche se la Puglia è la penultima regione in Italia in tal senso, anticipata dal Veneto che ha un punto in meno (6,6%). Cifre diametralmente opposte a quelle della Valle d’Aosta (dove quasi un edificio su due interessato dalla detrazione è un condominio, 47,8%), o del Trentino Alto Adige (36,3%) o della vicina Basilicata dove il 35,6% degli edifici interessati dai lavori sono appunto condomini.
COSTO LAVORI CONDOMINI, LA SECONDA PIU’ CARA D’ITALIA
Ma c’è un dato in cui la nostra regione spicca ed è l’ammontare medio degli interventi sui condomini: dopo la Sardegna (con una media di 693mila euro a intervento), la Puglia è la seconda regione d’Italia più “cara” in tema di costo medio con un importo pari a 677.820,00.
Come leggere questi dati? O che in Puglia c’è una tale “vocazione al risparmio energetico” a tal punto che mettono di tutto e di più, o che i prezzi sono forse un tantino superiori alla media. O che gli edifici interessati sono talmente ammalorati da richiedere più…sforzi. Ma c’è un’altra chiave di lettura: l’aumento dei costi delle materie prime che rappresenta una variabile non proprio indipendente.
Sul punto va detto che ogni lavoro ha un massimale di costo, quindi non è possibile ammettere a detrazione “laqualunque”: ci sono imprese che hanno fatto “il pieno”, altre che hanno rinunciato e altre ancora che sono forse in attesa di vedere come può andare soprattutto in funzione del c.d. “sconto in fattura” che presuppone un rapporto con un istituto bancario ovvero per la cessione della detrazione riconosciuta dallo Stato (misura che un proprietario di immobile potrebbe astrattamente decidere di portarselo in detrazione autonomamente).
UN INTERVENTO SU DUE SULLE UNIFAMILIARI
Ai “pochi” interventi sinora eseguiti sui condomini, su contrappone la restante parte della platea in cui la parte del leone la fanno gli edifici unifamiliari con una percentuale pari al 72,9% degli immobili ammessi a detrazione che assorbono il 50% dei 325 milioni di investimenti.
Si tratta di 1.729 interventi asseverati in cui lo stato di avanzamento dei lavori è al 77%. Chiudono la classifica delle asseverazioni totali, le “unità funzionalmente indipendenti” pari a 465 interventi (19,6% del totale) i cui lavori sono a due terzi del completamento (75%) e il valore degli investimenti ammonta a oltre 42 milioni di euro.
IL BALZO DELL’ECONOMIA E ILRISCHIO CRIMINALITA’
Inutile dire che l’edilizia è il primo vero motore dell’economia poiché un cantiere attiva una serie di imprese collegate che mettono in circolazione n bel po’ di denaro contribuendo così a migliorare le performance del nostro pil.
Tuttavia questi dati, come quelli dei costi medi degli interventi come ad esempio sui condomini, anche se in questa fase sono un mero indicatore, meriterebbero quale approfondimento.
Controlli a campione, verifiche incrociate: vanno prese le precauzione per evitare speculazioni o la longa manus di chi con l’economia sana non ha nulla a che vedere (e ci siamo intesi).
Un dato su tutti a conferma degli interessi in ballo: il Piano nazionale di riprese e resilienza-PNRR, Componente 3, della Missione 2 (Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici), destina complessivamente 13,95 miliardi di euro alla misura del Superbonus.